venerdì 24 ottobre 2008

I mondi.


Un sogno.



Una volta feci un sogno,in questo sogno nascevo vivevo e morivo.
Come il battito di un ciglio, ogni vita trascorreva nell'illusione di eternità.
Un giorno mi resi conto di sognare e volli svegliarmi, trovai un nuovo mondo in cui non si nasceva ne viveva ne si moriva.
Era un bel mondo e vissi là per un attimo, tra il battito di un cuore ed il successivo, nell'eterno divenire toccai il vetro dell'anima. Ma al suono fesso degli artigli capì ancora una volta di sognare comprendendo che non sono io che dormo ma sono solo un sogno.
Di chi sono il sogno?
Dell'anima, di Dio, di un gatto che dorme sul mio letto?
O forse sono solo il sogno dell'orso in letargo?


Stanotte mi trovai in un mondo obliato
oscuri pensieri e versi struggenti
gemeva il mio cuore da tempo dimenticato
nel suono di terse stelle lucenti.
Oscuro piede nella fossa
dito splendente al chiaro di luna
e ventre peloso nell'aria mossa
lambivan il creato sognando la duna.
Lacci e legami cingean le mani
orridi laidi, sporchi di sangue,
ricordi di un obliato domani,
senza voce parlavan tre lingue.
Oh se potessi muovere il dito
innalzare il piede dal fosso
navigherei verso il mare proibito
lacerando il vestito del cuore commosso.
Eppure preferisco restare
tra tanti doni che il ventre riceve
accettai quello di diventare
rimpiangendo il giorno che sarò coperto dalla neve.
gioia e felicità dal nero al bianco sarà un giorno svelato
orquando gli occhi l'orso aprirà dal suo mondo incantato.

Anche io voglio acculturare l'italia.


(Grazie per esistere sei sempre nei nostri cuori.)

Dato che il buon vecchio Silvio ha deciso di regalare agli italiani la possibilità di farsi una cultura completa sotto tutti i punti di vista con la sua nuova università delle libertà, io non voglio essere da meno e regalo un master a tutti i giovani laureati in tale facoltà.

giovedì 23 ottobre 2008

Il sesto senso.

Cos'è il sesto senso?
Pensate di essere un pittore e sbadatamente vi accorgete solo dopo aver dipinto il quadro che il colore che avete usato è identico a quello della tela.
Paesaggi, mari, monti, donne che mostrano il seno ammiccante e uomini sopiti nell'albero sfrondato respiranti il silenzio dell'attimo, tutto ciò che avete espresso dal vostro cuore è là davanti a voi ma nessuno può vederlo. Nemmeno voi stessi quando aprite gli occhi dal mondo raggiante della creazione siete in grado di vedere. Allora in questi casi il pittore si dipinge anch'esso nel quadro usando il suo stesso sangue, e goccia dopo goccia il rosso diventa marrone, poi nero, poi d'improvviso un guizzo rosa seguito dal giallo che tramuta in verde speranza dell'azzurro fino a tornare all'indaco vermiglio, alto quanto basso, presuntuoso quanto inutile, umile quanto dominante . E cosi il quadro può essere osservato, prende vita nella goccia versata, prende il colore che è stato donato. Il pittore tutto felice muore nel quadro e come spirito torna ad osservarlo, lontano e vicino, dal cuore il soffio lasciato, dagli occhi il raggio spento.
Ma con orrore il pittore si rende conto che quel quadro non è il suo, ciò che vede, impronta del suo sangue, non è ciò che aveva dipinto con mano ferma e sicura e mente posta nell'occhio della creazione. Ciò che si vede cos'è? E' vista del raggio che procede il cuore, è suono del sacrificio, è odore del sangue versato, è tocco ultimo dell''ignoranza, è il gusto dell'errore troppo tardi compreso.
Eppure dietro quei cinque sensi, dietro la macchia bella come la guerra e mortale come la donna dal seno ammiccante, esiste nascosto e perduto il sesto senso.
L'orso che vi grida alle spalle pronto a divorarvi in una foresta buia ed illuminata dal chiarore della luna lo sentite?
La luce che la donna emette stesa sulla spiagga a prendere il sole la vedete?
Nel bianco sul bianco, nel nero sul nero, l'uomo avverte il disegno del pittore ma anche il muto stupore del sangue ignoto.
Ecco quello è il sesto senso.
Se non avete capito cos'è venite di notte nel bosco dell'orso e ve lo spiegherò di persona.

La danza sciamanica.


La vignetta fa schifo perchè ho massacrato il curatore del blog per essersi vestito in quel modo, quindi non era in grado di disegnare bene con le braccia spezzate.
Parliamo di un argomento poco noto, ma abbastanza caro agli orsi mannari : la danza.
Si anche noi orsi mannari danziamo, nonostante la panza. La danza però non è quella di voi esseri umani , ogni orso trova la propria durante il corso dell'esistenza e la usa per danzare tra i mondi. Alcuni sciamani hanno copiato da noi orsi mannari tali movimenti, mettendo su una teoria alquanto strana sul perchè si deve danzare in un certo modo e non in un altro, tale teoria va sotto il nome di danza sciamanica.
Ma sarà bene raccontare con ordine come gli sciamani sono arrivati a danzare tra i mondi.
Tutto ebbe inizio decine di migliaia di anni fa, quando l'uomo iniziava a porsi interrogativi importanti sul come perchè e quando mangiare. Tra questi uomini ce ne stava uno in particolare che ripeteva continuamente queste domande, tanto che spesso si dimenticava la parte finale chiedendo solo il come e perchè.
Chiedeva ad un sasso "come, perchè?"
Chiedeva ad un frutto "come, perchè?"
Chiedeva ad un'altro uomo che si faceva di brutto le sue tredici concubine "come, perchè?", ottenne risposta solo in quest'ultimo caso divenendo lui stesso la quattordicesima concubina.
Cosi gli uomini domandavano e domandavano, ed un giorno uno di essi finì in una caverna buia, cosi buia che non vedeva nemmeno se stesso. Il caso volle che in quella caverna stesse svernando un orso mannaro particolarmente antipatico ( caratteristica tipica di noi orsi mannari, vincitori per tre eoni di fila del premio il miglior sorriso antipatico del multiverso ), che appena sentì l'uomo camminare nel buio decise di farli uno scherzetto.
"Ehi uomo" disse l'orso mannaro con una voce cavernosa, "vuoi sapere le risposte alla tue domande?" aggiunse facendo tremare l'oscurità.
L'uomo rispose "si, voglio sapere il come e perchè di tutto".
L'orso mannaro disse "Se vuoi sapere devi imparare a danzare tra i mondi chiusi dentro te stesso".
L'uomo rispose "non capisco cosa vuoi dire, ma insegnami a danzare voglio sapere"
"Non farà tanto male" disse l'orso mannaro e sbranò l'uomo di cui rimasero solo le ossa, poi le avvolse di pelle di lupo e mise sul teschio delle penne di corvo.
"Allora sciamano hai capito come si danza nel buio per viaggiare tra i mondi?" disse l'orso mannaro.
Lo sciamano rimase in silenzio per circa un migliaio di anni e poi disse "no".
Ripercorriamo cosa avvenne e come mai giunse a tale conclusione.
All'inizio lo sciamano nel silenzio aveva visto di non essere un corpo, di non essere carne, di non essere nemmeno ossa ma di essere un uovo.
"Cazzo" pensò dopo i primi secondi lo sciamano, "sono un uovo".
Rimase cosi per un centinaio di anni a trovare una risposta alla domanda "è nato prima l'uovo o la gallina?", ma non trovando risposta abbandonò la domanda. Poi studiandosi meglio capì che in realtà era un uovo particolare, se si toccava in un punto ( non il famoso punto G ) iniziava a vedere ed a sentire come se avesse un corpo reale.
Era un punto di contatto attraverso cui passavano dei fili, lo avrebbe chiamato punto di falso contatto se fosse esistita la corrente elettrica a quei tempi, ma lo chiamò punto d' unione.
Cosi lo sciamano scoprì dopo un centinaio di anni il punto di unione.
Andò avanti tastandosi tutto, e scoprì che quel punto poteva muoversi in particolari condizioni. Ogni volta che si muoveva vedeva cose differenti, reali tanto quanto lui.
Iniziò a vivere in altri mondi, tanto che si dimenticò di essere un uovo e tornò ad essere un uomo.
Passarono cosi quasi mille anni, poi una notte lo sciamano ebbe freddo dato che aveva le ossa scoperte ed uscì fuori dalla sua capanna guardando le stelle nel cielo.
Non si sa bene ne come ne perchè ma si ricordò in quell'istante di essere nuovamente un uovo, allora disse "basta voglio uscire da quest'uovo".
Aprì l'uovo, un'operazione difficile dato che era come aprire se stesso, il giorno in cui si festeggiava la resurrezione di un uomo che non era morto, e scoprì una cosa che mai si sarebbe aspettato.
Fuori dall'uovo era pieno di ragnoni giganti che tessevano fili spessi come catene da un uovo ad un altro. Erano centinaia di migliaia le uova legate dai fili, ed ancora di più erano i ragni che si muovevano alacremente da un uovo ad un altro.
"Salve" disse lo sciamano ad un ragno che fissandolo stupito si era fermato a guardarlo.
"Sono un uovo di ragno? Sono vostro figlio?" disse lo sciamano cercando risposte alle sue domande.
Il ragno iniziò a ridere, una risata orribile e putrida, e torcendosi sulle sue otto zampe disse "tu figlio nostro? No, sei solo la nostra cena".
Lo sciamano scappò uscendo dal suo guscio ormai rotto e corse lungo i fili del destino, taglienti come coltelli, più sottili di un capello e più resistenti del diamante. Corse per un tempo infinito, circa un secondo, e poi cadde nel vuoto.
E cosi che svegliandosi dal silenzio rispose "no" all'orso mannaro.
L'orso mannaro disse "sono stato un po cattivo a farti conoscere la verità uomo sciamano", e poi sospirando soggiunse "tornerai dai tuoi fratelli e racconterai un mare di balle sulla danza degli sciamani, sul viaggiare nei mondi, sull'essere ed esistere per avere le risposte alle domande che avete dimenticato".
Lo sciamano ancora sconvolto disse "si farò così, ma non parlerò mai della danza degli orsi mannari".

Canto sull'illusione.

Oggi sono serio, domani no e ieri nemmeno, e fra un po' e poco prima neppure.
Quindi nell'attimo in cui gli artigli fremono sul vetro vi dedico tre poesie che narrano di un argomento caro e sconosciuto all'uomo.
Sono tutte una stessa storia, la stessa storia ripetuta infinite volte inutilmente.
La storia dell'uomo che si illude.

Il cerchio dell'illusione.
Ispido manto dell'orso cantante
lacera il guanto dell'uomo sognante.
Corvo solitario all'albero appeso
emetti il suono del respiro sospeso,
riecheggia nel mondo la nota vibrante
catturata dal vero sciamano danzante.
Hai dormito sospeso sul vetro eterno
insipido dono del Dio inverno,
ora svegliati dal sonno forzato
desta il ruggito del leone alato
emetti il suono dell'aquila benedetta
lambendo il mare della sfera perfetta.
La passione celava il sogno infranto
iridescente raggio del vetro che canto,
languida carezza del filo argentato
lasciata oramai al figlio del peccato.
Usa l'artiglio del lupo dorato
spezza il vetro del sole argentato,
invero scoprirai la verità infernale
ombra sospesa dal guado del male.
Nulla esiste nel riflesso spezzato
e l'Illusione il Dio che ho creato.


Il cerchio degli elementi.
Il sospiro accoglie la terra amata
lambendo la pioggia scrosciante del cielo
come neve imbianca la navata
edificata dal magma del nero pelo.
Riecheggia ancora il suono dell'armonia
correndo sulle ali perdute del vento
ha ancora il sapore della retta via
immerso nel ricordo chiuso dal tempo.
Oh se potessi essere ora
demone ed angelo al mio cospetto
eviterei il giudizio sospeso finora
guadagnando degli elementi il rispetto.
Loro ridono del mio pensiero
inneggiando canti di fauni danzanti
eppure nel loro dolore comprendo il nero
lasciato da chi vide le spire fumanti.
Ecco che il cerchio chiude aprendo
mare dell'aria e terra del fuoco
emettendo il soffio che io rendo
navata bianca che crolli con poco.
Tutto si ripete nel ciclo infinito
illusione che appare puntando il dito.



Il cerchio della vita.
In te il ricordo accende il fuoco,
lascito ancestrale del doppio fremente,
carne innocente servita dal cuoco,
eburnea storia grondante di mente.
Ricordi il fuoco spento
chiave dell'occhio tinto di vetro?
Hai perso nell'oblio il sacro vento
illuminando il piede sul sole nero.
Oramai è giunta l'ora
destino lo chiami del futuro passato
epitaffio nascosto nel buio che adora
luce nera del sole guardingo e celato.
Lasciati illuminare spezzando l'anello
avulso nel cerchio macchiato di sdegno
vai combattendo con la spada il bello
istrione maestro che ha il tuo cuore in pegno.
Tuttavia il vetro non si spezza al suono vermiglio
accetta il silenzio guardando il figlio.



I tre cerchi che si intersecano, sacri e sacrileghi, nelle mani dell'uomo.
Spezzarli o incatenarsi? L'ovvia risposta è il motivo per cui siete qua.

Le monadi.




Un discorso su msn (parte 2).

Erano passate da poco le 22 e stavo sgranocchiando qualcosa. Ultimamente sono un po' sovrappeso quindi mangio continuamente per non pensarci.
Questa idea mi è venuta leggendo un libro intitolato "il potere della mente". Dove diceva che la mente ha un grande potere, può influenzare tutto ed attiriamo con i nostri pensieri negativi quello che più temiamo.
Ora ho pensato giustamente che se il mio problema è il peso eccessivo ( il mio peso forma è 250kg ma sto sfiorando i 300 ) ed è la mia mente a farmi aumentare di peso basta non pensarci, cosi non ingrasso e qual'è il miglior modo per non pensare per noi orsi mannari?
Mangiare ovviamente.
Avevo dei dubbi su questa teoria quando sono aumentato di 20 kg in poche settimane, cosi per rassicurarmi sono andato a trovare l'autore del libro che avevo letto.
Questo tizio ha detto che non esisto e che ero frutto soltanto della sua mente quando mi ha visto.
Ci sono rimasto un po male dalla sua risposta così lo ho sbranato, però se è cosi convinto della sua teoria sul potere della mente da appliccarla sempre, anche quando vede un orso di 2,5 m per 300kg sfondarli la parete della casa, probabilmente è vera quindi continuo a mangiare per non pensare al fatto che sto ingrassando troppo.
Bene, scusate la digressione, ma quando si tratta di ciccia noi orsi mannari perdiamo sempre il filo.
Dicevo che erano da poco passate le 22 e stavo sgranocchiando quando mi arriva il trillo di msn, l'utente michela86 vuole comunicare con me.
Riporto il log della discussione.

Michela86 : ciao!
Orso Sbranatore : ciao!
Michela86 : che bel nick che hai.
Orso Sbranatore : lo so.
Michela86 : strano ho la sensazione di conoscerti.
Orso Sbranatore : conosco molte persone.
Michela86 : che età hai?
Orso Sbranatore : ho 22 anni, sono nato il 24/06/1986 e mi piace tanto cavalcare e guardare il mare al tramonto.
Michela86 : incredibile! anche a me....anche io...ma...
Orso Sbranatore : c'è tutto scritto sul tuo profilo msn, non ti stupire.
Michela86 : k, è che pensavo fossi qualcuno di speciale. Sai sto cercando qualcosa ma non so cosa.
Orso sbranatore : guardati attorno.
Michela86 : si hai ragione dovrei proprio dare una sistemata alla mia vita, dovrei trovare una persona da amare vera e non perdere tempo con gli amori da discoteca.
Orso sbranatore : guardati attorno.
Michela86 : si forse hai ragione, devo smetterla di pensare che non troverò mai l'amore se prima non inizio a cercarlo. Sai mi sento davvero stanca.
Orso sbranatore : no, guardati attorno ora, gira la testa e dimmi cosa vedi.
Michela86 : ma che succede? la stanza è tutta buia.
Orso sbranatore : non vedi proprio nulla?
Michela86 : no è tutto buio ho paura, non mi lasciare.
Orso sbranatore : tranquilla all'inizio è sempre buio.

L'utente michela86 si è disconnesso.

La vedo correre in riva al mare, il viso radioso ed i capelli biondi mossi dal vento. Il sole tramonta languidamente sulle acque infuocate. Lei si siede sulla spiagga, sa che manca qualcosa ma non sa bene cosa. Ormai non è più importante, vuole solo dormire sulla spiaggia dopo una giornata pesante. Non ricorda cosa ha fatto, è serena. Le poso una mano sulla spalla e lei mi guarda per un attimo con aria stupita, poi volge lo sguardo verso il mare e dice "è finita la giornata vero?".
"Si" le rispondo, "ancora pochi attimi ed il sole sparirà".
Non ricorda nulla, dell'incidente d'auto che la ha uccisa una sera mentre tornava dalla discoteca. Delle sue amiche morte che stavano con lei in auto. Del funerale ove amici e parenti si disperavano per una vita spezzata senza apparente ragione.
Dei singhiozzi della madre capace di spezzare le lapidi e del silenzio del padre troppo distrutto anche per piangere.
Era là seduta, iniziava a dimenticare anche i suoi sogni.
Il bel cavallo bianco era scomparso da tempo ed il cielo iniziava a diventare grigio.
"E' tutta colpa mia vero?" disse la ragazza poggiando la mano sulla mia.
"E' importante saperlo?" risposi.
"si" disse lei
"Allora sai già la risposta" risposi.
Il sole tramontò lasciando il mare nero come la pece.
Lei sparì dolcemente sorridendo, aveva capito ma ormai era troppo tardi.



Nota dello scrittore del blog.
La storia è puramente inventata anche se prende come spunto un fatto di cronaca, uno qualsiasi di quelli che negli ultimi tempi funestano le vite di moltissime persone.
Non gettate via i vostri sogni per un bicchiere, la vita è più breve di quanto possiate immaginare.

Un discorso su msn.

Mi hanno accusato di non mettere abbastanza immagini nel mio blog.
Dopo essermi sbranato l'accusatore ho pensato di mettere qualche faccina a caso :


Quindi non lamentevi e pensate di inserire quelle faccine in un punto a caso del mio discorso.

Tutto ebbe inizio 3 o 4 giorni fa, quando decisi di usare un programma da molti usato per pratiche sado-masochistiche con tendenze autolesionistiche marcatamente coprofile ovvero MSN.
Dopo essermi registrato con il nick "Orso Sbranatore", ed aver specificato nel mio profilo "non spaccatemi le palle con discorsi insulsi" mi arriva un annuncio da una certa "michela86".
Accetto di parlare con lei, in fin dei conti ho visto esseri umani prendersi a colpi di mazza da baseball per 20 minuti nelle palle.

michela86 : ciao!
Orso Sbranatore : ciao!
michela86 : che nick carino che hai! <--- Faccetta a caso di quelle che ho postato, d'ora in poi non lo scrivo più ma fate conto che ogni frase mette una faccetta. Orso Sbranatore : è un nick che mi descrive, sono un orso e sono uno sbranatore.
Michela86 : figo!
Orso Sbranatore : ...
Michela86 : che età hai?
Orso Sbranatore : 22
Michela86 : wow come me!
Orso Sbranatore : lo so.
Michela86 : e quando sei nato?
Orso Sbranatore : il 24/6/1986
Michela86 : wow che coincidenza anche io!
Orso Sbranatore : il caso....
Michela86 : a me piace tanto cavalcare e guardare il mare al tramonto.
Orso Sbranatore : pure a me.
Michela86 : wow ma siamo fatti l'uno per l'altra, credi nel destino?
Orso Sbranatore : certo!
Michela86 : pure io!
Orso Sbranatore : ti ricordi il sogno che hai fatto stanotte?
Michela86 : quello in cui cavalcavo nuda in riva al mare su di un cavallo bianco?
Orso Sbranatore : no quello in cui tu e le tue amiche avevate un incidente in tangenziale.
Michela86 : si...vero ho fatto proprio quel sogno, ma come fai a sapere cosa ho sognato?
Orso Sbranatore : perchè sei morta in quell'incidente

L'utente michela86 si è disconnesso.

Una storia quasi interessante

Bene per i due milioni di lettori che hanno letto la storia dell'uomo che vede l'ombra nel suo occhio riflesso, o il riflesso dell'ombra nello specchio del se, non ricordo mai quale delle due, possono tranquillamente andarsene e non leggere quello che sto per scrivere ora.
E non farò nemmeno il riassunto, dato che tale storia viene tramandata da generazioni di orsi mannari fino all'antichissimo orso preistorico che si dilettava a trascrivere la storia su graffiti nelle grotte per prendere sonno prima del letargo.
Quello che ora vi sto per raccontare è la trascrizione fedele del dialogo avuto tra l'uomo inutile e l'ombra che morde il culo, nessuno lo ha mai letto e nessuno lo leggerà mai nonostante sia stato scritto e riscritto milioni di volte da generazioni di uomini orso per tentare di far colpo sulle donne orso.
La storia d'ora in poi diventa quasi interessante, quindi i due milioni di lettori della storia inutile che nonostante il mio avvertimento hanno letto fino a qua possono smettere di leggere.
Ultimo avvertimento poi inizio a menare le mani e sbranerò le vostre carni fino alla settima generazione.

La storia ha inizio.

Uomo inutile : Chi cazzo sei?
Ombra : indovina!
Uomo inutile : Odio gli indovinelli, ti ho visto che svolazzi dietro di me quando fissavo il mio occhio sinistro ma non capisco chi cazzo sei.
Ombra : Sono uno che ti morde il culo ogni mattina, ogni sera, ogni momento ed istante della tua insulsa vita.
Uomo inutile : Non capisco come fai a mordermi il culo ed io non sentire alcun dolore.
Ombra : Ah ah ah vuoi dire che non senti dolore? Sei proprio patetico, se non fosse che hai le chiappe più appetitose che abbia mai morso mi farebbe schifo solo pensare che io debba vivere grazie a te.
Uomo inutile : Che dici? Comunque ora non mi mordi le chiappe, sono qui davanti allo specchio e ti vedo rispondermi, dimmi chi sei!
Ombra : è difficile rispondere a questa domanda, "io sono" è stato già preso da quel sparabubbole di Dio che si diverte a far soffrire gli uomini uccidendoli in eterno, per cui la forma verbale migliore che posso trovare per descrivere me stesso è "io sono il diavolo". Ma è cosi riduttiva tale definizione che mi vergogno quasi di averla pronunciata senza dovermi trasformare.
E dicendo cosi l'ombra prese piano piano la forma di un grosso satiro, un essere alto due metri con zoccoli e gambe caprine, torso umano, braccia nerborute, testa barbuta e cornuta.
L'uomo inutile si voltò e vide l'essere enorme quasi a contatto con lui, il suo fiato era talmente caldo da formare nuvolette di vapore che salivano spiraliformi nell'aria umida.
L'uomo emise un piccolo grido, si stupiva di poche cose, l'ultima volta che si stupì fu quando la moglie li mostrò il vibratore altariano usato per le danze tribali propedeudiche alla distruzione della civiltà visnùs, famosa per l'enorme quantitativo di gambe che gli esseri di tale civiltà osavano sfoggiare e che suscitò le ire dei vicini di sistema i quali ingaggiarono la truppa di sumarniaz per distruggere la loro civiltà.
"papà" disse uno dei figli fuori dalla porta, "tutto bene?" .
Uomo inutile : si figliolo, sto parlando con il diavolo non preoccuparti.
"vuoi che chiami la mammà?" aggiunse il figlio, preoccupato per quel piccolo grido che il padre aveva lanciato.
Uomo inutile : no, fila a fare i compiti altrimenti ti incendio la ps3.
Il figlio corse via a nascondere la ps3 nell'unico posto dove il padre non avrebbe mai guardato, ovvero dentro la ps3 di suo fratello. Ma di come venne distrutta la ps3 a causa di un gioco maledetto, pur avendo attinenza e importanza cruciale per questo racconto, non verrà fatto alcun cenno.
Uomo inutile : Allora sei il diavolo!
Diavolo : ribadisci un ovvietà.
Uomo inutile : anche tu.
Diavolo : Sei il primo fra milioni di persone a cui mordo il culo che si è svegliato alle 10:15 di un lunedi di settembre dell'anno tale, di solito si svegliano quando in prossimità della morte tra il tentativo di evitare l'inevitabile e di rimpiangere l'inconfessabile scorgono la mia presenza mordace che affonda i denti nel pasto più delizioso che si possa immaginare.
Uomo inutile : mi fai schifo.
Il diavolo usci la lingua lunga e rossa che arrivava fino al torace.
Diavolo : mordimi la lingua se vuoi sapere, oppure voltati e guardati allo specchio come fai ogni giorno. Vedrai che tutto scomparirà e non ricorderai più di aver guardato nell'occhio sinistro tornando a dormire in eterno come è giusto che sia.

Inutile dire che l'uomo inutile affondò i denti nella lingua del diavolo, altrimenti sarebbe venuta fuori un'altra storia inutile in cui lui uscito dal bagno sarebbe andato al lavoro dopo aver mangiato e vi avrei raccontato con dovizia di particolari del flame sul forum di tette ansimanti tra lui e CiccioX relativamente alle tette di Strawberry.
Ma cosi non è stato, gli annali del registro ursino, tutti rigorosamente scritti su corteccia di acero usando come inchiostro il sangue corvino e come penna l'unghia dell'avo, riportano chiaramente come l'uomo inutile affondò i denti nella lingua del diavolo.
L'uomo soffrì in un attimo pene che nessun uomo avrebbe mai potuto soffrire in eterno, era come modersi la lingua mentre si mastica torrone duro o come guardare uno spot di telefonini e ritenerlo intelligente.
Il mondo sparì attorno all'uomo inutile che vedeva soltanto il satiro che nuotava nel nero pece, era cosi nero che poteva vedere chiaramente soltanto se stesso ed il diavolo che emanavano una flebile luce. La lunga lingua rossa cui rimaneva appeso per i denti era come calamitata, non riusciva più ad aprire la bocca. Cosi rimase in silenzio per un tempo che probabilmente era eterno ma forse no, comunque dopo pochi secondi il satiro si fermò.
Diavolo : Staccfati non pfosso pfarlare cosi.
Uomo inutile : Dove siamo?
Si staccò dalla lingua del diavolo appena il diavolo lo chiese.
Diavolo : Siamo nel tutto o nulla, ti ho portato dallo sparabubbole di Dio. Di solito gli uomini vogliono parlare con lui dopo essersi svegliati per sapere il perchè della loro esistenza inutile.
Uomo inutile : ho sempre pensato che il Diavolo e Dio fossero nemici.
Diavolo : tutte cazzate, andiamo sempre a berci una birra dopo la fine dei tempi e poco prima che inizi l'universo.
Uomo inutile : Ma dov'è Dio che non lo vedo?
Dio : Io sono!
Uomo inutile : Dio? Dove sei non ti vedo!
Dio : Io sono!
Diavolo : andremo avanti ancora per molto?
Disse ed indicando un punto nell'oscurità fece vedere all'uomo inutile Dio.
Uomo inutile : Cazzo non pensavo fossi così....in questo modo.
Dio : Grazie, ora fammi una domanda se vuoi o anche due, o tre, o quattro o vabbe hai capito tanto sto qua da un'eternità e mi annoio.
Uomo inutile : perchè......uhm.....cazzo non mi viene in mente nessuna domanda dopo averti visto...cazzo non pensavo fossi cosi.
Dio : tutti cosi dopo avermi visto, e poi ho ragione a non volermi mostrare mah.
Diavolo : te l'ho sempre detto Dio tu hai bisogno di un restyling dell'immagine prendi me per esempio sono bello, bono, peloso e superdotato. Le donne mi adorano girandomi attorno e me la danno gratis a gruppi di sei o sette tutti i sabati di ogni mese di ogni anno di ogni secolo di ogni tempo di questo strafottutissimo mondo che hai creato.
Dio : ma tu le inganni, prometti loro il successo e la fama solo per fartela dare, non si fa e non si fa.
Disse dio muovendo il lungo dito verso il diavolo.
Diavolo : scusa Dio ma non so ne mi hai visto, cosa ne faccio di questo coso che.....censored
Dio :...........censored
.......
censored
censored
Nota del trascrittore dal registro acero, questa parte è stata censurata da un orsa mannara che riteneva che certi discorsi non potessero essere ascoltati dalle orecchie caste dei piccoli di orso mannaro, non sapendo che quegli stessi piccoli si facevano le pippe sulle riviste di play bear.

Uomo inutile : quindi è cosi che funziona veramente?
Dio e Diavolo : si!
Uomo inutile : cazzo ora so veramente tutto.


Bene la storia è finita, un giorno di questi vi racconterò dei problemi esistenziali del vicino di casa dell'uomo inutile che furono risolti da un'invasione di scarafaggi senzienti.

Buon proseguimento delle vostre inutile vite, ricordatevi sempre di...censored

Una storia vecchia quasi quanto il mondo.

Esiste una storia che non è mai stata raccontata?
Vorrei dirvi che quella che sto per narrarvi fa parte di quelle storie incredibili, entusiasmanti che tengono con il fiato sospeso fino al finale tragico rendendo il lettore commosso o orgoglioso. Ma quelle storie sono narrate continuamente da scrittori prezzolati o comunque più dotati di un orso mannaro, come può l'uomo riconoscersi in qualcosa che non sia stata già descritta? Il nuovo è inconoscibile e irriconoscibile, solo con uno specchio possiamo vederlo riflesso alle spalle del nostro essere ma voltandoci non vedremo nulla e nulla ricorderemo quando torneremo ad ammirare noi stessi.
Quindi pensate che vi sto per raccontare una storia nuova?
Sbagliate, la mia storia è vecchia quasi quanto il mondo, o forse di più, nei cicli dell'esistenza l'eterno è ciò che si ripete incessantemente sotto nuove forme quindi ciò che mi accingo a narrare è la storia di un uomo che vive ma che esiste da sempre.
Pensate sia una storia incredibile che solletica il vostro cuore desideroso di conoscersi riflettendosi nel mare dell'oblio?
Non è nemmeno quella.
La mia storia è banale, scontata, inutile quasi in ogni suo aspetto.
Se non vi interessa scorgere il nero che fugge dietro il vostro occhio, non continuate a leggere.
Ma se leggete fate attenzione un giorno qualcuno vi morderà le chiappe dopo averle spruzzate di aceto e sale e non sarò certo io a ritenermi responsabile del fatto che andrete in giro senza chiappe poichè vi avevo avvisato.

La storia inizia in un tempo qualsiasi in un qualsiasi mondo di questo universo, facciamo la Terra alle ore 10:15 di un lunedi del mese settembre, come anno facciamo quello in cui il mondo crede di dover finire ma che non finisce, un po come un malato ipocondriaco che si accorge di avere un gonfiore alla prostata.
In effetti è difficile inquadrare quest'anno nei miliardi di anni terrestri, ma non è importante potete pensare che sia 2008 anni dopo la nascita di un uomo, o 314 anni dopo l'ascesa del rettile, o 25600 prima del malanno di zarkin. Insomma capite che potete anche credere che sia o non sia un vostro simile nello spazio e nel tempo, tanto vi ho detto che è una storia banale che conoscete ma che difficilmente riuscite a scorgere.
Il protagonista di questa storia è un essere, un uomo per rendervi più facile la lettura, che si sveglia una mattina alle ore 10.15 dopo essersi sbronzato la sera precedente.
L'uomo si fa una doccia lavandosi con il sapone, odia il bagnoschiuma.
E' un uomo che non esiste in quanto tale, non ha senso nemmeno darli un nome. E il tipico uomo che guarda la televisione la sera, legge giornali, lavora mangia e scopa spesso senza capirne la differenza, e forse ha pure ragione dato che lavora per mangiare, mangia per scopare e scopa solo per lavorare e mangiare il giorno dopo. Lavora in un ufficio al 12° piano di una enorme industria di elettronica, segue un progetto insulso che cambierà il mondo ma lui non è pazzo e non vuole cambiarlo. Non è contento ne infelice, guarda il monitor del computer e scrive righe di codice intervallando momenti in cui gioca al solitario o scrive nei forum vaccate galattiche. Che poi se ben ci pensate il termine vaccata galattica è precisamente l'accostamento di parole ideale per chi sparge il bianco seme nell'etere, richiamando cosi l'attenzione di babbo natale ma questa è un altra storia e non credo che la possiate capire.
Ritorna a casa dalla moglie, silenzioso come sempre, lei parla e parla delle avventure incredibili che ha avuto la mattina. Ha fatto la spesa, ha accompagnato i figli a scuola, è andata su marte a combattere contro i galaxariani, ha cucinato cibi precotti che ora sono serviti su piatti d'argento ma con bicchieri rigorosamente di plastica.
Urge una piccola parentesi, la moglie di quest'uomo è un aliena mutaforma di circa 2 milioni e mezzo di anni, lui sa tutto di lei dato che dopo il primo bacio ha uscito le sue tre lingue ed ha iniziato a raccontare i suoi primi cinquecentomila anni di vita quando era soltanto un uovo branchiocerebrale nella costellazione del dracone, so che questa precisazione è alquanto inutile dato che tutte le mogli sono delle aliene, ma vi ho detto che questa era una storia inutile per cui dovevo, anzi ero costretto a specificarlo, altrimenti poteva anche sembrare qualcosa di utile.
Siamo giunti quindi a narrare il mangiare dell'uomo, seduto a tavola con la moglie ed i suoi tre figli, figli inutili quanto il padre e la madre per cui nemmeno li descrivo, mangia cibi precotti. Fanno schifo, fanno venire acidità allo stomaco, e fanno spostare i peli dalla testa alla panza. E' una migrazione silente quella dei peli, questa sarebbe una storia invero interessante, molti uomini dalla folta capigliatura si ritrovano dopo anni ed anni di cibarie precotte calvi e con una prominente panza pelosa. Potrei narrare dei peli eroi che protestarono contro la loro posizione sociale, elevata e dignitosa, a causa degli indrottinamenti contenuti nei precotti e fecero guerra al cuoio capelluto. Sconfitti dal sistema decisero di rinascere in un posto ove fossero più a contatto con la fonte dei loro ideali, ovvero la panza. Ma non narrerò tale storia, non ci occupiamo di tribolazioni sociali noi orsi mannari, io poi me ne strafotto al cubo delle caste craste dell'intestino crasso ove unti banditori incitano i villi intestinali a guardare la merda come se fosse il santo graal della comune liberista. Quindi non mi fate incazzare che non vi racconto quella storia.
L'uomo mangia i cibi precotti, i peli migrano, ormai ne sono rimasti in pochi concentrati nelle zone meno "bene" della testa mentre la panza diventa più affollata di una spiaggia di nudisti in un mondo dove non esiste alcuna forma di religione.
L'uomo pensa al lavoro mentre mangia :
ma avrò chiuso il ciclo? quell'errore si ripercuoterà sull'intero processo produttivo facendo esplodere la fabbrica?
Quel bastardo di ciccioX sul forum di tette ansimanti mi ha flammato parecchio dicendo che sono un necrofilo che preferisce le chiappe di un babbuino morto alle tette rifatte di veronica strawberry, stronzo!
Devo fare sesso con mia moglie dopo pranzo.

E dopo l'immancabile pugno sul tavolo della moglie che dice "ho vinto ho vinto, ho completato il sudoku, fottiti sumarniaz, caro preparati che facciamo flik-flik".
Per precisare sumarniaz è il capo della squadra di assalto e squartatori marziani cui la moglie dell'uomo fa parte. La moglie è una mercenaria ribalziana, popolazione del pianeta ribol II nota per la loro famosa arte marziale basata sul sesso : il kamakiri.
Flik-flik è uno sinonimo per evitare che i bambini possano capire che si intende dire che si vuole fare sesso a tutto spiano fino allo sfinimento usando qualsiasi tipo di perversione conosciuta e sconosciuta.
Precauzione inutile presa dalla moglie nei confronti dei suoi tre figli, anche perchè dalle urla che è solita gettare quando fa sesso, capaci di spaccare la testa ai predatori marziani ( è la sua tattica preferita durante le fasi di schermaglia prima del vero scontro basato sulla danza altariana ) dubito che qualsiasi bambino decerebrato ed imbottito da ore di gioco di ps3 con il gioco spaccaculi IV, come erano tutti e tre i loro figli, non capisca cosa fanno papà e mamma quando si rinchiudono per delle ore nella stanza delle torture.
Comunque il sesso dell'uomo per quanto avete potuto capire è quello normale e tipico di ogni essere umano, la moglie pensa al lavoro quando fa sesso ogni tanto uscendosene con frasi del tipo "questo grido lo uso per spaccare la ghiandola pineale al mio prossimo nemico" , lui quando fa sesso pensa a mangiare anche perchè stare a testa in giù assecondandola nei giochetti erotici di lei, che vuole testare la nuova posizione 69 ma all'inpiedi, spesso dà questo effetto visto che il cibo torna su fino al cervello, soprattutto se è cibo precotto.
In quei rari momenti ai peli sulla panza sorge il dubbio atroce di aver sbagliato completamente tutto nella loro vita e che in realtà sono stati delle marionette in mano a loschi figuri che hanno storpiato i loro ideali per arricchirsi di grasso. Ma il dubbio passa in fretta quando lei decide di passare alla posizione del pitone claudicolante, ed ogni ideale corrotto si scioglie in una mare di sudore caldo e bollente.
Eccoci quindi arrivati al nocciolo della storia, inutilmente vi ho descritto quest'uomo, come lavora, cosa mangia, come fa sesso.
Ma vi devo descrivere cosa successe alle 10:15 di tal lunedi di tal mese di tal anno.
L'uomo si svegliò proprio a quell'ora, era appena uscito dalla doccia, fra un paio di ore doveva fare il turno pomeridiano al lavoro e pensava asciugandosi ai litri di birra che aveva ingoiato la sera prima ed all'ultimo flame sul forum di tette ansimanti.
Si guardò allo specchio, calvo, panzuto, con dei piccoli rivoletti di vapore che salivano ondeggiando a spirali.
"Sono proprio molto maschio" disse allo specchio massagiandosi la panza che gorgogliava come se fosse ancora piena della birra del giorno precedente. I peli in quel momento erano molto felici di aver seguito il loro ideale percorrendo la strada della grande rinascita.
Poi d'improvviso tutto tacque, l'uomo fissò il suo occhio sinistro nell'immagine allo specchio, vide riflesso se stesso. Non pensava più al lavoro, ne a mangiare ne al sesso. I peli sulla panza erano in un raccolto silenzio, anche loro avvertivano il brivido che qualcosa stava per succedere. Il grasso unto nell'intestino crasso tremò per un istante ed i villi villosi stettero in silenzio tremanti immobili sulla merda ancora da evacuare.
Ed ecco che lo vide per un attimo,riflesso nello specchio l'ombra alle sue spalle lo sfiorò come un'amico che vuole una sola cosa da te : morderti il culo.
Quello fu l'attimo in cui l'uomo si svegliò dal sonno eterno, ma da qua in poi la storia diventa interessante quindi il racconto è finito.

Grazie per aver letto fino a qua ed aver sprecato minuti preziosi della vostra inutile esistenza che potevate usare per lavorare, mangiare, scopare o fare tutte tre cose insieme.
L'orso mannaro vi ricorda che pur essendo una animale grosso e nero cui piace mordere culi di uomini che si riflettono in se, non è la cosa grossa e nera che vi morderà il culo un giorno quando uscirete dalla doccia e vedrete nel vostro occhio sinistro riflessi voi stessi.

Il cerchio della vita.

300!

No, il film delle checche transvestite non c'entra nulla con il discorso.
300! sono i cm che ha raggiunto il mio giropanza.


Questo è il cerchio della vita :
Pappo il pesce e cosi mi aumenta il giropanza.
Comunque ultimamente ho parlato con un umano che si era perso nella Foresta, ed ho fatto una scoperta : l'uomo è convinto di essere all'apice della catena alimentare.
Prima di sbranarlo e di farlo ballare nella terra della Luna, mi sono fatto raccontare le convinzioni dell'uomo riguardo il suo ruolo nella Natura.
Ha detto che lui preda senza essere mai predato, che mangia a volontà tutto ciò che li porta piacere e che nulla può divorarlo.
Mi sono messo a ridere davvero di gusto, quasi quasi lo lasciavo libero.
Quasi ho detto...eh ho un compito da svolgere per chi finisce nella Foresta, ed i Cinque sanno che nessun'uomo che entra potrà mai uscirne con la carne attaccata alle ossa.
Però dato che avevo appena pranzato e non avevo molta fame, ho usato un po del mio tempo per spiegare come realmente stanno le cose nel mondo degli uomini.
Esistono tre predatori naturali dell'uomo : gli Uccelli Neri, i Lupi, ed il Fungo.
Gli Uccelli Neri sono esseri che si attaccano all'uomo sin da bambino. Alla base della nuca e succhiano lentamente l'uomo. Rendono l'uomo simile ad un verme, rendendolo incapace di scegliere o di provare vere emozioni che non siano la rabbia o l'odio. Lentamente, nel corso degli anni, l'uomo si assotiglia sempre più. La carne diventa dura e filacciosa ed è sempre un brutto lavoro per noi Orsi ripulire questi uomini.
Poi ci sono i Lupi, il Lupo sceglie un uomo. Generalmente uno bello in carne e di notte se lo magna in un boccone. Il Lupo assume le fattezze dell'uomo divorato e continua a vivere al suo posto, la sua vita è il vero cibo del Lupo.
Alla fine del ciclo il Lupo vomita le ossa dell'uomo che arrivano in Foresta a ricongiungersi con la nuova carne. Brutta storia.
Infine ci sta il predatore più pericoloso, Il Fungo. Lui è unico ed entra nell'uomo attraverso ciò che lui chiama cibo. Lo controlla dalla panza e li dice cosa mangiare, la carne si guasta e spuntano nuovi tipi di carne dentro l'uomo che combattono tra di loro. Alle volte è cosi profonda la lotta che alcune ossa si spezzano.
Dopo averli raccontato questa storia, l'uomo era impallidito perchè erano crollate le convinzioni imposte dai predatori sulla sua presunta superiorità e forza.
Non ti preoccupare, dissi all'uomo, sei nella Foresta e l'Orso sbrana per separare la carne dalle ossa.
Il tuo scheletro ballerà la danza della Luna e del Sole e sarai libero.
E detto questo me lo sbranai.
Il cerchio della vita aumenta.
301!

Il viaggio di un orso

Salute!
Come prima volta che scrivo qualcosa in un blog, avrei voluto scrivere qualcosa di interessante.
Ma alla fine penso che scriverò delle banalità che fanno perdere tempo alla gente.
Uhm vediamo un po di cosa parlare.
Parlare di politica?
Macchè, un orso che parla politica?
Al massimo un orso si mangia i bambini.
Parlare dei propri interessi e passioni?
Uhm vediamo....no sono cazzi miei.
Parlare di quanto il capo è bastardo o di come siamo stati bravi a restaurare il mobile antico usando quattro travi di compensato comprate dal rigattiere?
Ma che palle, apparte che non ho ne un capo ne un mobile antico da restaurare, ma anche se li avessi perchè dovrebbe interessare a qualcuno?
Vabbeh parliamo di viaggi.
Cosa è il viaggio?
E' infilarsi in un buco per uscirne dall'altra parte cambiato.
Ai maschi piace molto viaggiare, alle donne essere viaggiate. Ad alcuni piacciono entrambe alle cose.
Gli orsi viaggiano durante l'anno.
A loro piace viaggiare in caverna in inverno, un bel buco nero dove sognare, e sognando cambiano se stessi lasciando intatto il mondo.
Alla fine in primavera si svegliano , solitamente le orse lanciano un occhiata di rimprovero all'orso in quanto si ritrova con 4 cuccioli da allattare, mentre i maschi trotterellando vanno in cerca di miele.
E l'orso viaggia in cerca di miele, alle volte il miele si trova sopra gli alberi e lo custodiscono le api.
Api stronze, mai una volta che siano contente che venga distrutta la loro casa. Eppure strappare la casa e lasciare il nudo scheletro è un opera difficile che solo noi orsi sappiamo fare.
Ci pungono, e noi ce le pappiamo, e ci viene la gastrite.
Poi vai dal medico, il curandero ursino, che ti dice :
"ehi senti il tuo problema di gastrite è soltanto psicosomatico, ma si può risolvere con l'agopuntura".
Ma va a cagare....mi faccio pungere il culo per risolvere il problema dato dai pungiglioni delle api?
Fortuna che c'è il miele. Poi mica si trova soltanto tra gli alberi, ogni tanto le farfalle ne hanno una buona scorta. Si chiama il miele farfallino e non ci stanno api che ti pungono. Solo che viaggiare per farfalle ad assaporare il miele farfallino fa diventare l'orso un uomo.
Cascano lentamente tutti i peli, inizi a ragionare, a fare politica parlando di mangiarsi i bambini ( che poi voglio vedere quanto carne ci trovi un bambino mah ). Se si continua a mangiare il miele farfallino inizi a diventare pelato, a fare filosofia ed a sragionare su Dio.
Ed il viaggio finisce là, povero orso come si è ridotto divenendo uomo pensante parlante di Dio.
Uhm vediamo mi sono dimenticato qualcosa sul viaggio dell'orso?
A si,il lupo. Quello il pelo non lo perde ma lo nasconde sotto la pelle, ed il miele non lo mangia ne beve ma lo conserva per farlo vedere agli amici.
Brutta razza i lupi, ma vabbe ne parlerò un altro giorno.