giovedì 23 ottobre 2008

Una storia vecchia quasi quanto il mondo.

Esiste una storia che non è mai stata raccontata?
Vorrei dirvi che quella che sto per narrarvi fa parte di quelle storie incredibili, entusiasmanti che tengono con il fiato sospeso fino al finale tragico rendendo il lettore commosso o orgoglioso. Ma quelle storie sono narrate continuamente da scrittori prezzolati o comunque più dotati di un orso mannaro, come può l'uomo riconoscersi in qualcosa che non sia stata già descritta? Il nuovo è inconoscibile e irriconoscibile, solo con uno specchio possiamo vederlo riflesso alle spalle del nostro essere ma voltandoci non vedremo nulla e nulla ricorderemo quando torneremo ad ammirare noi stessi.
Quindi pensate che vi sto per raccontare una storia nuova?
Sbagliate, la mia storia è vecchia quasi quanto il mondo, o forse di più, nei cicli dell'esistenza l'eterno è ciò che si ripete incessantemente sotto nuove forme quindi ciò che mi accingo a narrare è la storia di un uomo che vive ma che esiste da sempre.
Pensate sia una storia incredibile che solletica il vostro cuore desideroso di conoscersi riflettendosi nel mare dell'oblio?
Non è nemmeno quella.
La mia storia è banale, scontata, inutile quasi in ogni suo aspetto.
Se non vi interessa scorgere il nero che fugge dietro il vostro occhio, non continuate a leggere.
Ma se leggete fate attenzione un giorno qualcuno vi morderà le chiappe dopo averle spruzzate di aceto e sale e non sarò certo io a ritenermi responsabile del fatto che andrete in giro senza chiappe poichè vi avevo avvisato.

La storia inizia in un tempo qualsiasi in un qualsiasi mondo di questo universo, facciamo la Terra alle ore 10:15 di un lunedi del mese settembre, come anno facciamo quello in cui il mondo crede di dover finire ma che non finisce, un po come un malato ipocondriaco che si accorge di avere un gonfiore alla prostata.
In effetti è difficile inquadrare quest'anno nei miliardi di anni terrestri, ma non è importante potete pensare che sia 2008 anni dopo la nascita di un uomo, o 314 anni dopo l'ascesa del rettile, o 25600 prima del malanno di zarkin. Insomma capite che potete anche credere che sia o non sia un vostro simile nello spazio e nel tempo, tanto vi ho detto che è una storia banale che conoscete ma che difficilmente riuscite a scorgere.
Il protagonista di questa storia è un essere, un uomo per rendervi più facile la lettura, che si sveglia una mattina alle ore 10.15 dopo essersi sbronzato la sera precedente.
L'uomo si fa una doccia lavandosi con il sapone, odia il bagnoschiuma.
E' un uomo che non esiste in quanto tale, non ha senso nemmeno darli un nome. E il tipico uomo che guarda la televisione la sera, legge giornali, lavora mangia e scopa spesso senza capirne la differenza, e forse ha pure ragione dato che lavora per mangiare, mangia per scopare e scopa solo per lavorare e mangiare il giorno dopo. Lavora in un ufficio al 12° piano di una enorme industria di elettronica, segue un progetto insulso che cambierà il mondo ma lui non è pazzo e non vuole cambiarlo. Non è contento ne infelice, guarda il monitor del computer e scrive righe di codice intervallando momenti in cui gioca al solitario o scrive nei forum vaccate galattiche. Che poi se ben ci pensate il termine vaccata galattica è precisamente l'accostamento di parole ideale per chi sparge il bianco seme nell'etere, richiamando cosi l'attenzione di babbo natale ma questa è un altra storia e non credo che la possiate capire.
Ritorna a casa dalla moglie, silenzioso come sempre, lei parla e parla delle avventure incredibili che ha avuto la mattina. Ha fatto la spesa, ha accompagnato i figli a scuola, è andata su marte a combattere contro i galaxariani, ha cucinato cibi precotti che ora sono serviti su piatti d'argento ma con bicchieri rigorosamente di plastica.
Urge una piccola parentesi, la moglie di quest'uomo è un aliena mutaforma di circa 2 milioni e mezzo di anni, lui sa tutto di lei dato che dopo il primo bacio ha uscito le sue tre lingue ed ha iniziato a raccontare i suoi primi cinquecentomila anni di vita quando era soltanto un uovo branchiocerebrale nella costellazione del dracone, so che questa precisazione è alquanto inutile dato che tutte le mogli sono delle aliene, ma vi ho detto che questa era una storia inutile per cui dovevo, anzi ero costretto a specificarlo, altrimenti poteva anche sembrare qualcosa di utile.
Siamo giunti quindi a narrare il mangiare dell'uomo, seduto a tavola con la moglie ed i suoi tre figli, figli inutili quanto il padre e la madre per cui nemmeno li descrivo, mangia cibi precotti. Fanno schifo, fanno venire acidità allo stomaco, e fanno spostare i peli dalla testa alla panza. E' una migrazione silente quella dei peli, questa sarebbe una storia invero interessante, molti uomini dalla folta capigliatura si ritrovano dopo anni ed anni di cibarie precotte calvi e con una prominente panza pelosa. Potrei narrare dei peli eroi che protestarono contro la loro posizione sociale, elevata e dignitosa, a causa degli indrottinamenti contenuti nei precotti e fecero guerra al cuoio capelluto. Sconfitti dal sistema decisero di rinascere in un posto ove fossero più a contatto con la fonte dei loro ideali, ovvero la panza. Ma non narrerò tale storia, non ci occupiamo di tribolazioni sociali noi orsi mannari, io poi me ne strafotto al cubo delle caste craste dell'intestino crasso ove unti banditori incitano i villi intestinali a guardare la merda come se fosse il santo graal della comune liberista. Quindi non mi fate incazzare che non vi racconto quella storia.
L'uomo mangia i cibi precotti, i peli migrano, ormai ne sono rimasti in pochi concentrati nelle zone meno "bene" della testa mentre la panza diventa più affollata di una spiaggia di nudisti in un mondo dove non esiste alcuna forma di religione.
L'uomo pensa al lavoro mentre mangia :
ma avrò chiuso il ciclo? quell'errore si ripercuoterà sull'intero processo produttivo facendo esplodere la fabbrica?
Quel bastardo di ciccioX sul forum di tette ansimanti mi ha flammato parecchio dicendo che sono un necrofilo che preferisce le chiappe di un babbuino morto alle tette rifatte di veronica strawberry, stronzo!
Devo fare sesso con mia moglie dopo pranzo.

E dopo l'immancabile pugno sul tavolo della moglie che dice "ho vinto ho vinto, ho completato il sudoku, fottiti sumarniaz, caro preparati che facciamo flik-flik".
Per precisare sumarniaz è il capo della squadra di assalto e squartatori marziani cui la moglie dell'uomo fa parte. La moglie è una mercenaria ribalziana, popolazione del pianeta ribol II nota per la loro famosa arte marziale basata sul sesso : il kamakiri.
Flik-flik è uno sinonimo per evitare che i bambini possano capire che si intende dire che si vuole fare sesso a tutto spiano fino allo sfinimento usando qualsiasi tipo di perversione conosciuta e sconosciuta.
Precauzione inutile presa dalla moglie nei confronti dei suoi tre figli, anche perchè dalle urla che è solita gettare quando fa sesso, capaci di spaccare la testa ai predatori marziani ( è la sua tattica preferita durante le fasi di schermaglia prima del vero scontro basato sulla danza altariana ) dubito che qualsiasi bambino decerebrato ed imbottito da ore di gioco di ps3 con il gioco spaccaculi IV, come erano tutti e tre i loro figli, non capisca cosa fanno papà e mamma quando si rinchiudono per delle ore nella stanza delle torture.
Comunque il sesso dell'uomo per quanto avete potuto capire è quello normale e tipico di ogni essere umano, la moglie pensa al lavoro quando fa sesso ogni tanto uscendosene con frasi del tipo "questo grido lo uso per spaccare la ghiandola pineale al mio prossimo nemico" , lui quando fa sesso pensa a mangiare anche perchè stare a testa in giù assecondandola nei giochetti erotici di lei, che vuole testare la nuova posizione 69 ma all'inpiedi, spesso dà questo effetto visto che il cibo torna su fino al cervello, soprattutto se è cibo precotto.
In quei rari momenti ai peli sulla panza sorge il dubbio atroce di aver sbagliato completamente tutto nella loro vita e che in realtà sono stati delle marionette in mano a loschi figuri che hanno storpiato i loro ideali per arricchirsi di grasso. Ma il dubbio passa in fretta quando lei decide di passare alla posizione del pitone claudicolante, ed ogni ideale corrotto si scioglie in una mare di sudore caldo e bollente.
Eccoci quindi arrivati al nocciolo della storia, inutilmente vi ho descritto quest'uomo, come lavora, cosa mangia, come fa sesso.
Ma vi devo descrivere cosa successe alle 10:15 di tal lunedi di tal mese di tal anno.
L'uomo si svegliò proprio a quell'ora, era appena uscito dalla doccia, fra un paio di ore doveva fare il turno pomeridiano al lavoro e pensava asciugandosi ai litri di birra che aveva ingoiato la sera prima ed all'ultimo flame sul forum di tette ansimanti.
Si guardò allo specchio, calvo, panzuto, con dei piccoli rivoletti di vapore che salivano ondeggiando a spirali.
"Sono proprio molto maschio" disse allo specchio massagiandosi la panza che gorgogliava come se fosse ancora piena della birra del giorno precedente. I peli in quel momento erano molto felici di aver seguito il loro ideale percorrendo la strada della grande rinascita.
Poi d'improvviso tutto tacque, l'uomo fissò il suo occhio sinistro nell'immagine allo specchio, vide riflesso se stesso. Non pensava più al lavoro, ne a mangiare ne al sesso. I peli sulla panza erano in un raccolto silenzio, anche loro avvertivano il brivido che qualcosa stava per succedere. Il grasso unto nell'intestino crasso tremò per un istante ed i villi villosi stettero in silenzio tremanti immobili sulla merda ancora da evacuare.
Ed ecco che lo vide per un attimo,riflesso nello specchio l'ombra alle sue spalle lo sfiorò come un'amico che vuole una sola cosa da te : morderti il culo.
Quello fu l'attimo in cui l'uomo si svegliò dal sonno eterno, ma da qua in poi la storia diventa interessante quindi il racconto è finito.

Grazie per aver letto fino a qua ed aver sprecato minuti preziosi della vostra inutile esistenza che potevate usare per lavorare, mangiare, scopare o fare tutte tre cose insieme.
L'orso mannaro vi ricorda che pur essendo una animale grosso e nero cui piace mordere culi di uomini che si riflettono in se, non è la cosa grossa e nera che vi morderà il culo un giorno quando uscirete dalla doccia e vedrete nel vostro occhio sinistro riflessi voi stessi.

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